Anche i cavallucci marini, nel loro piccolo…

I cavallucci marini? Non nitriscono, naturalmente, ma in compenso ringhiano. È la curiosa scoperta fatta da un gruppo di biologi della Universidade Estadual da Paraíba a João Pessoa guidati da Tacyana Oliveira. Finora si pensava che i membri del genere Hippocampus comunicassero tra loro solo emettendo dei «click». Il team brasiliano ha visto invece che, in situazioni di perciolo, sono in grado di produrre anche un lievissimo ma, a detta degli esperti, minaccioso brontolio.

«La letteratura scientifica sul modo in cui i cavallucci marini comunicano è scarsa, così abbiamo deciso di investigare» spiega Tacyana Oliveira. «All’inizio ci interessavano i suoni prodotti durante la danza di accoppiamento, utili a coordinarsi al millimetro per far sì che la femmina possa deporre le uova nel marsupio del maschio. Ci siamo accorti però che, se toccavamo i cavallucci, i nostri microfoni subacquei registravano un suono inedito, di frequenza inferiore a 200 Hz (i click hanno frequenze tra 50 e 800 Hz), simile a un brontolio o un ringhio. Non pensiamo che sia un segnale di allarme, come quelli che certi animali emettono per avvisare i loro simili di una situazione di pericolo, perché il volume è troppo basso per poter essere udito a distanze medio-lunghe. Unito alla vibrazione del corpo del cavalluccio, può servire invece per cercare di sorprendere, e possibilmente scoraggiare, un eventuale predatore. Certo, il tocco umano è una situazione artificiale, ma molto simile a ciò che accade quando i cavallucci sono accostati da un predatore come il pesce rana, che li trattiene per la coda prima di inghiottirli».

Lo studio dei ricercatori brasiliani, pubblicato sul Journal of Zoology, è a oggi la più dettagliata descrizione del repertorio acustico della specie Hippocampus reidi, una delle 35 specie del genere Hippocampus, nativa delle regioni subtropicali e presente in Brasile, Colombia, Giamaica e Florida. «Oltre al “ringhio”, che non era mai stato rilevato prima, abbiamo verificato che i click del corteggiamento sono prodotti sia dal maschio che dalla femmina, mentre nella grande maggioranza delle specie acquatiche la serenata è a carico del solo maschio».

I click amorosi si fanno sentire soprattutto nell’ultimo giorno di corteggiamento, quando anche la frequenza dei segnali visivi tra maschio e femmina aumenta, soprattutto grazie al maschio, che gonfia il marsupio per le uova: non solo per il fine pratico di accoglierle, ma anche come segnale di buona salute, che rassicura la femmina sulla qualità del suo partner un po’ come la coda del pavone.

«I click amorosi hanno volume inferiore rispetto a quelli prodotti durante il pasto, e ciò può rivelare un meccanismo evolutivo. Siccome il corteggiamento dei cavallucci avviene a distanze molto ridotte, è sensato che i click siano meno forti, e quindi meno avvertibili dai predatori» spiega Tacyana Oliveira. «Invece i click più forti emessi dai cavallucci quando mangiano potrebbero servire per segnalare agli altri la presenza di cibo: un comportamento di cui, più che il singolo individuo, si giova la specie».